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Ruud contro Djokovic, a Montecarlo la semifinale di “Davide contro Golia”

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Ruud contro Djokovic, a Montecarlo ecco "Davide contro Golia"

È giunto il momento dell’anno in cui Casper Ruud può dimostrare la sua maestria sulla terra battuta. Sebbene abbia ottenuto notevoli successi anche su altre superfici, come dimostra la finale agli US Open nel 2022, è proprio sul rosso che Ruud riesce a esprimere al meglio le sue eccezionali qualità e a superare ogni ostacolo con determinazione. Novak Djokovic, classificato come numero 1 del ranking, si prepara a sfidare Casper Ruud, testa di serie numero 8, nella seconda semifinale del Master 1000 di Montecarlo.

Il bilancio degli scontri diretti tra i due è nettamente a favore di Djokovic, con il norvegese che ha perso tutti e 5 i precedenti incontri senza riuscire mai a vincere un set. Un historiale non esattamente positivo per Ruud, che torna in semifinale nel Principato dopo 3 anni, nella speranza di raggiungere la sua prima finale 1000 sulla terra rossa, se Djokovic lo permetterà. Per Djokovic, questa è la prima semifinale a Montecarlo dopo 9 anni, mentre cerca la sua terza vittoria qui per completare il Triple Golden Masters.

Il norvegese, classificato come ottava testa di serie, ha conquistato la semifinale sconfiggendo Ugo Humbert, 14° nel seeding, con un punteggio di 6-3 4-6 6-1. Dall’altra parte, Novak Djokovic si presenta in semifinale contro De Minaur in ottima forma. Il suo percorso finora è stato impeccabile: ha sconfitto Safiullin, Musetti e, più recentemente, l’australiano, 11° nel ranking ATP, in due set, con un punteggio di 7-5 6-4.

Ora si prepara per la grande sfida contro Casper Ruud, che determinerà chi accederà alla finale nel Principato. Il numero uno al mondo giocherà la sua settantasettesima semifinale in un torneo Masters 1000. Nell’altra parte del tabellone, Jannik Sinner e Stefanos Tsitsipas si sono sfidati per un posto nella finale. Resta da vedere se l’azzurro e Djokovic si incontreranno di nuovo in una finale di un torneo 1000.

La battaglia tra Novak Djokovic e Casper Ruud, numero 10 del ranking ATP, avrà luogo sul campo Ranieri III dopo l’altra semifinale tra Sinner e Tsitsipas, vinta dal greco, che ora attende il vincitore di questo match per la finale.

Il norvegese chiude il 1° set Djokovic sottotono

Casper Ruud può festeggiare un traguardo significativo: ha conquistato il suo primo set contro il serbo al 12° tentativo. Durante il set, si sono susseguite diverse fasi cruciali: Ruud si è trovato in vantaggio 40-15 con un servizio e un dritto, poi Djokovic ha commesso un errore banale cercando di spingere con il rovescio, portando il punteggio a 30-15.

Successivamente, Ruud ha sbagliato un colpo in rete, ma Djokovic ha risposto con un rovescio lungo, commettendo un errore grave nello scambio e consentendo a Ruud di prendere il controllo del gioco. Quando il punteggio è diventato 5-4, il momento della verità si è avvicinato: Djokovic ha comandato da fondo e ha cercato uno smash a rimbalzo, ma Ruud ha risposto con un lob vincente, portando il punteggio a 40-15.

Infine, Ruud ha ottenuto una vittoria con una prima vincente, mentre Djokovic ha accettato il servizio con un gesto di benedizione. Alla fine, Ruud ha chiuso il set con il suo terzo ace, portando il punteggio a 5-3.

Ruud sorprende Djokovic: sfiderà Tsitsipas in finale

Contro ogni previsione, nel terzo set Ruud è riuscito a reagire e superare le difese di Djokovic, il quale ha commesso l’errore di mandare oltre la linea di fondo un semplice dritto. Nonostante fosse sotto 1-4, il 36enne ha mostrato la sua determinazione, mantenendo il servizio e realizzando il contro-break con due rovesci eccezionali.

Djokovic ha perso la sua forma nel momento meno opportuno, concedendo tre match point consecutivi al suo avversario sul punteggio di 4-5. Ruud ha capitalizzato il terzo di questi con un doloroso doppio fallo. Il norvegese supera il campione serbo in tre set e si guadagna un posto nella finale del Masters 1000, dove affronterà il greco Stefanos Tsitsipas.

Casper Ruud fa storia diventando il primo norvegese a sconfiggere un numero 1 del mondo nella classifica ATP come Djokovic. Inoltre, questa vittoria lo riporta alla sesta posizione della classifica mondiale.

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Berrettini tris si prende Gstaad: record, ritorno al passato e top 50

Matteo Berrettini piega Halys e si prende Gstaad: un ritorno al passato ed in top 50 per il romano

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Berrettini, Gstaad

Matteo Berrettini piega Questin Halys nella finale svizzera di Gstaad, facendo proprio l’ATP 250. Un 6-3 6-1 senza possibilità di replica in meno di un’ora per il rivale francese. La pioggia del primo set rallenta The Hammer, salvo non cambiare il copione, anzi inacidendo le sorti del transalpino.

Per Berrettini è il nono titolo ATP in carriera, il secondo quest’anno dopo Marrakech, nonché il secondo a Gstaad, dopo che nel 2018 alzò al cielo, proprio in Svizzera, il primo trofeo di carriera. L’azzurro, forte del successo che lo proietta al terzo posto degli italiani più vincenti di sempre, al pari di Fognini e dietro ai soliti Sinner e Panatta, da lunedì riabbraccerà, così, la top 50 del ranking mondiale.

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Super Berrettini a Gstaad, cade anche Tsitsipas: è finale

Matteo Berrettini raggiunge la finale al torneo di Gstaad dopo lo splendido successo su Stefanos Tsitsipas, per provare a centrare il titolo

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Berrettini

Matteo Berrettini sta tornando e lo dimostra la splendida prova al torneo di Gstaad. Il romano, infatti, batte anche Stefanos Tsitsipas nel match valido per la semifinale e raggiunge così l’ultimo atto della competizione, dove si troverà di fronte Halys per provare a centrare un titolo che segnerebbe ancora di più la sua crescita nell’ultimo anno.

Un percorso fin qui perfetto quello di Matteo che non ha ancora lasciato set, superando, in ordine, Cachin, Galan, Auger-Aliassime e, soprattutto, la testa di serie numero uno del torneo Stefanos Tsitsipas per 7-6 7-5, con una grandissima prova al servizio. In finale l’italiano si presenterà da favorito per provare a trovare il successo.

Gstaad, però, è un terreno con cui Berrettini ha già dimostrato di aver un rapporto particolare, visto che proprio in Svizzera aveva centrato il suo primo trofeo nel circuito ATP nel 2018 .

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Cambio generazionale? Ad Alcaraz e Sinner gli Slam, Djokovic rincorre

L’era dei big three è all’ultima chiamata, con la nuova generazione che è finalmente riuscita a invertire le carte in tavola, nelle vesti di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, fresco vincitore di Wimbledon. Novak Djokovic è ora chiamato a rincorrere per frenare il declino di un’era

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Djokovic e Alcaraz

Il cambio generazionale in questo periodo della storia tennistica è tanto atteso quanto temuto. L’era dei big three, infatti, ha lasciato un marchio indelebile nella mente degli appassionati, in un dominio che dava quasi l’illusione di poter essere eterno. Briciole e poco più è ciò che lasciavano a chi non sedeva nell’olimpo di questo sport e non c’era giovane che bussasse alla porta in grado di modificare in maniera duratura la situazione.

Djokovic l’ultimo dei samurai in grado, fino ad ora, di reggere l’avanzata della nuova generazione e se fino allo scorso anno era lui l’uomo da battere, in silenzio le nuove leve sono finalmente riuscite a stravolgere la situazione. Sinner e Alcaraz hanno fatto loro i primi tre Slam della stagione, con lo spagnolo fresco vincitore di Wimbledon.

“So che quest’anno sono i migliori del mondo e so di non essere al loro livello” sono state le parole del serbo, dichiarazioni completamente opposte rispetto a quanto accadeva fino a poco tempo fa. Non per questo, però, parole di resa con Djokovic che non ha mai nascosto la sua volontà di centrare ancora altri record prima di appendere la racchetta al chiodo.

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