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Montecarlo, Sinner pesca Medvedev: Musetti, esordio complicato

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Jannik Sinner

La stagione sulla terra rossa ha preso il via, con il primo grande appuntamento fissato per domenica 7 aprile, quando andrà in scena il Master 1000 di Montecarlo. A tal proposito è stato sorteggiato il tabellone del torneo che vedrà ai nastri di partenza, per quanto riguarda l’ATP, quattro italiani: Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, e Matteo Berrettini, che ha ottenuto una wildcard.

Novak Djokovic
Novak Djokovic

Djokovic dal lato di Alcaraz, insidia Dimitrov per Sinner

Sale l’attesa per l’esordio sul rosso della stella di inizio stagione e fresco vincitore a Miami Jannik Sinner. Dopo un bye all’esordio, l’altoatesino troverà il vincente tra Korda e Davidovich Fokina al secondo turno. L’italiano è stato sorteggiato nella parte bassa del tabellone con Daniil Medvedev, mentre ai quarti si prospetta la sfida contro Holger Rune. Il danese, però, dovrà, con tutte le probabilità, superare prima Grigor Dimitrov, finalista a Miami, che è tornato a mettere in campo un tennis di altissimo livello.

Per il russo, invece, ai quarti di finale di preannuncia la sfida contro Alexander Zverev. Passando alla parte alta del tabellone, Novak Djokovic è stato sorteggiato nel quarto del vincitore dello scorso anno Andrey Rublev, mentre in semifinale ha nel mirino la sfida con Carlos Alcaraz, che dovrà prima affrontare, secondo i pronostici, Casper Ruud.

L’unico italiano presente in questo lato del tabellone, più precisamente dalla parte del numero 1 al mondo, è Lorenzo Musetti, che avrà subito un esordio ostico contro Taylor Fritz. Arnaldi, invece, al primo turno se la vedrà con Ruusuvuori, mentre Berrettini con Kecmanovic.

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Berrettini tris si prende Gstaad: record, ritorno al passato e top 50

Matteo Berrettini piega Halys e si prende Gstaad: un ritorno al passato ed in top 50 per il romano

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Berrettini, Gstaad

Matteo Berrettini piega Questin Halys nella finale svizzera di Gstaad, facendo proprio l’ATP 250. Un 6-3 6-1 senza possibilità di replica in meno di un’ora per il rivale francese. La pioggia del primo set rallenta The Hammer, salvo non cambiare il copione, anzi inacidendo le sorti del transalpino.

Per Berrettini è il nono titolo ATP in carriera, il secondo quest’anno dopo Marrakech, nonché il secondo a Gstaad, dopo che nel 2018 alzò al cielo, proprio in Svizzera, il primo trofeo di carriera. L’azzurro, forte del successo che lo proietta al terzo posto degli italiani più vincenti di sempre, al pari di Fognini e dietro ai soliti Sinner e Panatta, da lunedì riabbraccerà, così, la top 50 del ranking mondiale.

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Super Berrettini a Gstaad, cade anche Tsitsipas: è finale

Matteo Berrettini raggiunge la finale al torneo di Gstaad dopo lo splendido successo su Stefanos Tsitsipas, per provare a centrare il titolo

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Berrettini

Matteo Berrettini sta tornando e lo dimostra la splendida prova al torneo di Gstaad. Il romano, infatti, batte anche Stefanos Tsitsipas nel match valido per la semifinale e raggiunge così l’ultimo atto della competizione, dove si troverà di fronte Halys per provare a centrare un titolo che segnerebbe ancora di più la sua crescita nell’ultimo anno.

Un percorso fin qui perfetto quello di Matteo che non ha ancora lasciato set, superando, in ordine, Cachin, Galan, Auger-Aliassime e, soprattutto, la testa di serie numero uno del torneo Stefanos Tsitsipas per 7-6 7-5, con una grandissima prova al servizio. In finale l’italiano si presenterà da favorito per provare a trovare il successo.

Gstaad, però, è un terreno con cui Berrettini ha già dimostrato di aver un rapporto particolare, visto che proprio in Svizzera aveva centrato il suo primo trofeo nel circuito ATP nel 2018 .

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Cambio generazionale? Ad Alcaraz e Sinner gli Slam, Djokovic rincorre

L’era dei big three è all’ultima chiamata, con la nuova generazione che è finalmente riuscita a invertire le carte in tavola, nelle vesti di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, fresco vincitore di Wimbledon. Novak Djokovic è ora chiamato a rincorrere per frenare il declino di un’era

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Djokovic e Alcaraz

Il cambio generazionale in questo periodo della storia tennistica è tanto atteso quanto temuto. L’era dei big three, infatti, ha lasciato un marchio indelebile nella mente degli appassionati, in un dominio che dava quasi l’illusione di poter essere eterno. Briciole e poco più è ciò che lasciavano a chi non sedeva nell’olimpo di questo sport e non c’era giovane che bussasse alla porta in grado di modificare in maniera duratura la situazione.

Djokovic l’ultimo dei samurai in grado, fino ad ora, di reggere l’avanzata della nuova generazione e se fino allo scorso anno era lui l’uomo da battere, in silenzio le nuove leve sono finalmente riuscite a stravolgere la situazione. Sinner e Alcaraz hanno fatto loro i primi tre Slam della stagione, con lo spagnolo fresco vincitore di Wimbledon.

“So che quest’anno sono i migliori del mondo e so di non essere al loro livello” sono state le parole del serbo, dichiarazioni completamente opposte rispetto a quanto accadeva fino a poco tempo fa. Non per questo, però, parole di resa con Djokovic che non ha mai nascosto la sua volontà di centrare ancora altri record prima di appendere la racchetta al chiodo.

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