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Sogna ragazzo sogna

Jannik Sinner è il nuovo numero 1 del mondo. Una carriera sulle note di “Sogna ragazzo sogna”, la cui storia, però, è ancora da scrivere, o meglio, da sognare

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Sinner numero 1 al mondo

Me lo dici il tuo sogno nel cassetto?

Perché mettere un sogno all’interno di un cassetto? Perché nascondere ciò che più ci anima? Forse lo si fa quando la strada è più lunga di quello che si può solo che pensare di immaginare; quando il sogno è solo l’ultimo livello di un percorso fatto di piccole tappe, in cui ci si scopre e riscopre. Forse perché si è pronti ad intraprendere una strada che ha il sogno come impulso e non come punto d’arrivo: una strada che vive grazie ad esso ma la cui destinazione è ignota.

SINNER VINCE LE NEXT GEN ATP FINALS 2019

Dall’impulso nasce il desiderio, dal desiderio la voglia di tentare. Basta un anno e si è in gioco nella corsa verso risultati mai calcati dal territorio tricolore, dal tennis tricolore. E quando i primi segnali arrivano ancora più forte si grida “Sogna ragazzo sogna” perché è da questo momento che è più difficile sognare.

First verse: reverse

“E ti diranno parole rosse come il sangue, nere come la notte”

MIAMI 2021 – SCONFITTA IN FINALE

La prima delusione, la prima caduta è quella più complicata, da accettare e da far accettare. La più difficile perché per la prima volta ci si porta delle aspettative addosso e per la prima volta si può deludere e deludersi. “Era un’occasione che difficilmente tornerà”, “Nei momenti chiave non si può fare così”, “Non sarà mai un campione o non avrebbe sbagliato” .

Le parole tagliano, così come i mostri che ci creiamo, ma non è sempre una vittoria il risultato migliore, a volte una sconfitta può solo allungare la strada e condurla a vette più alte. Quindi “sogna ragazzo sogna” perché

“Non è vero che la ragione sta sempre col più forte”

Refrain: try again

“Quando cala il vento ma non è finita”

PARIGI 2021, SCONFITTA ALL’ESORDIO CON ALCARAZ

Dal talento al lavoro, dal lavoro ai primi risultati, eppure più si va avanti più la strada diventa tortuosa. Dai pregi scaturiscono i difetti, così come dall’umiltà la difficoltà di sentirsi alla pari dei grandi, o dall’autocritica la difficoltà di trovare la stessa spensieratezza di chi è in grado di spegnere i cervello su un campo da gioco.

ATP FINALS 2021, SCONFITTA CON MEDVEDEV

Imprevisti che possono modificare la rotta, ma non per forza distruggerla e, a volte, è meglio che una debolezza venga alla luce, per poterla affrontare e non permetterle di abbassare l’asticella. Non è un passo falso a denotare un errore di percorso, il proprio cammino lo si conosce solo da dentro, quindi “sogna ragazzo sogna” e

“Non cambiare un verso della tua canzone, non fermarti tu”

Second verse: fighter

“Lasciali dire che al mondo quelli come te perderanno sempre”

WIMBLEDON 2022, RIMONTA DI DJOKOVIC

Quando si hanno più potenzialità si pensa sia più facile giocare con tranquillità, ma è quando si sa di poter arrivare in alto – più in alto di quanto gli altri possano immaginare – che è complicato accontentarsi di poco. Un cammino che non punta a dare il meglio ogni giorno, ma un cammino che guarda al giorno in cui si potrà dare il proprio meglio, a costo di scontrarsi quotidianamente con i propri demoni. Un cammino sul filo fallimento, impersonificato dalla resa.

US OPEN 2022, SCONFITTA AI QUARTI CON ALCARAZ

Per proseguire, per non gettare la spugna serve il paraocchi, non solo verso le critiche, ma anche verso chi effettua un percorso differente, che rischia di porre dubbi sul proprio, fino ad arrivare a pensare che sognare debba restare tale. Invece, “Sogna ragazzo sogna” perché i propri limiti non li detta l’esterno

“Pianterai un ulivo convinto ancora di vederlo fiorire”

Last verse, your verse

“Sogna ragazzo sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania”

Coppa davis 2023, partita decisiva

Affianco a tutto ciò che è oggettivo, esiste il vissuto. Accanto a tutto ciò che è invisibile ai molti esiste la propria strofa, la propria realtà. È dalla scrivania che si scrive la propria storia, è dal campo di allenamento che si scrive ogni giorno la propria carriera. È da ciò che si nasconde dietro un errore che si aggiustano le proprie parole, è da ciò che si nasconde dietro una sconfitta che si arriva alla vittoria. Non la vittoria di una battaglia, ma quella della propria guerra.

SINNER VINCE L’AUSTRALIAN OPEN 2024

Vincere la propria guerra significa trionfare sconfiggendo i propri tabù, i propri demoni. Vincere la propria guerra significa trionfare con il proprio spirito, il proprio percorso, i propri ideali. Vincere la propria guerra significa vincere per sé stessi e superare limiti che dall’esterno parevano impensabili. Ora più che mai, “Sogna ragazzo sogna” perché

“Manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu”

SINNER DIVENTA NUMERO 1 DEL MONDO

L’emozione di chi ha scritto non solo la propria storia ma quella di un paese, il sorriso di chi lo ha vissuto con naturalezza, con il proprio lavoro, con la propria indole. Lo stesso sorriso che ogni giorno accompagna Sinner su un campo da tennis, lo stesso sorriso con cui ringrazia un pubblico che tifa per il suo avversario, lo stesso sorriso di chi non sta vivendo un semplice sogno, ma il proprio sogno.

Ed è forse giunto il momento di aprire quel cassetto che ha dato il via a tutto, quel cassetto che si trova sotto alla scrivania su cui è appoggiata la sua storia.

Agosto 2018 – PRIMA finaLE FUTURES

“Il mio sogno è diventare numero uno del mondo”

E allora “Sogna ragazzo sogna” che questo è solo l’inizio di una nuova storia.

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Berrettini tris si prende Gstaad: record, ritorno al passato e top 50

Matteo Berrettini piega Halys e si prende Gstaad: un ritorno al passato ed in top 50 per il romano

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Berrettini, Gstaad

Matteo Berrettini piega Questin Halys nella finale svizzera di Gstaad, facendo proprio l’ATP 250. Un 6-3 6-1 senza possibilità di replica in meno di un’ora per il rivale francese. La pioggia del primo set rallenta The Hammer, salvo non cambiare il copione, anzi inacidendo le sorti del transalpino.

Per Berrettini è il nono titolo ATP in carriera, il secondo quest’anno dopo Marrakech, nonché il secondo a Gstaad, dopo che nel 2018 alzò al cielo, proprio in Svizzera, il primo trofeo di carriera. L’azzurro, forte del successo che lo proietta al terzo posto degli italiani più vincenti di sempre, al pari di Fognini e dietro ai soliti Sinner e Panatta, da lunedì riabbraccerà, così, la top 50 del ranking mondiale.

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Super Berrettini a Gstaad, cade anche Tsitsipas: è finale

Matteo Berrettini raggiunge la finale al torneo di Gstaad dopo lo splendido successo su Stefanos Tsitsipas, per provare a centrare il titolo

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Berrettini

Matteo Berrettini sta tornando e lo dimostra la splendida prova al torneo di Gstaad. Il romano, infatti, batte anche Stefanos Tsitsipas nel match valido per la semifinale e raggiunge così l’ultimo atto della competizione, dove si troverà di fronte Halys per provare a centrare un titolo che segnerebbe ancora di più la sua crescita nell’ultimo anno.

Un percorso fin qui perfetto quello di Matteo che non ha ancora lasciato set, superando, in ordine, Cachin, Galan, Auger-Aliassime e, soprattutto, la testa di serie numero uno del torneo Stefanos Tsitsipas per 7-6 7-5, con una grandissima prova al servizio. In finale l’italiano si presenterà da favorito per provare a trovare il successo.

Gstaad, però, è un terreno con cui Berrettini ha già dimostrato di aver un rapporto particolare, visto che proprio in Svizzera aveva centrato il suo primo trofeo nel circuito ATP nel 2018 .

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Cambio generazionale? Ad Alcaraz e Sinner gli Slam, Djokovic rincorre

L’era dei big three è all’ultima chiamata, con la nuova generazione che è finalmente riuscita a invertire le carte in tavola, nelle vesti di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, fresco vincitore di Wimbledon. Novak Djokovic è ora chiamato a rincorrere per frenare il declino di un’era

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Djokovic e Alcaraz

Il cambio generazionale in questo periodo della storia tennistica è tanto atteso quanto temuto. L’era dei big three, infatti, ha lasciato un marchio indelebile nella mente degli appassionati, in un dominio che dava quasi l’illusione di poter essere eterno. Briciole e poco più è ciò che lasciavano a chi non sedeva nell’olimpo di questo sport e non c’era giovane che bussasse alla porta in grado di modificare in maniera duratura la situazione.

Djokovic l’ultimo dei samurai in grado, fino ad ora, di reggere l’avanzata della nuova generazione e se fino allo scorso anno era lui l’uomo da battere, in silenzio le nuove leve sono finalmente riuscite a stravolgere la situazione. Sinner e Alcaraz hanno fatto loro i primi tre Slam della stagione, con lo spagnolo fresco vincitore di Wimbledon.

“So che quest’anno sono i migliori del mondo e so di non essere al loro livello” sono state le parole del serbo, dichiarazioni completamente opposte rispetto a quanto accadeva fino a poco tempo fa. Non per questo, però, parole di resa con Djokovic che non ha mai nascosto la sua volontà di centrare ancora altri record prima di appendere la racchetta al chiodo.

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