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Sinner si arrende per infortunio contro Tsitsipas: Greco in attesa di Djokovic o Ruud

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Sinner si arrende per infortunio contro Tsitsipas: Greco in attesa di Djokovic o Ruud

Quando gli avversari non riescono a superare, il corpo diventa il vero arbitro: Jannik Sinner cede a Stefanos Tsitsipas, che sfrutta un problema alla gamba destra dell’italiano per rimontare da uno svantaggio nel terzo set. Sinner era sul punto di ottenere un doppio break quando ha iniziato a sentirsi a disagio: ha chiuso rapidamente sul 4-3, ma ha perso potenza nelle gambe mentre tornava a servire.

Il greco ha approfittato della situazione, riportandosi sul 4-4 e infine chiudendo 6-4 3-6 6-4. La finale a Montecarlo è quindi per Tsitsipas, in attesa del vincitore tra Djokovic e Ruud, con la speranza di conquistare il suo terzo titolo monegasco. Resta da chiedersi cosa sarebbe successo se l’arbitro avesse notato il doppio fallo nella palla del doppio break di Jannik nel quinto game del terzo set.

Tsitsipas non si lascia sfuggire l’occasione

Nel primo set, Jannik inizia al servizio, una situazione che non preferisce particolarmente. Mostra una precisione limitata, trovandosi subito sotto 0-30, ma riesce a salvare una palla break e a mantenere il servizio. Tuttavia, nel terzo game, concede due palle break a Tsitsipas, che ne approfitta portandosi sul 2-1 e poi sul 3-1. Jannik continua a commettere errori e a essere inefficace al servizio, consentendo al greco di mantenere il controllo e di vincere il primo set per 6-4.

Il secondo set inizia in modo completamente diverso, con Sinner che ottiene un break nel secondo game e lo consolida subito dopo portandosi sul 3-0. Tuttavia, nel settimo gioco, una distrazione permette a Tsitsipas di riportarsi in gioco, costringendo Jannik a difendersi da un controbreak. Nonostante questo momento di incertezza, Jannik ritrova concentrazione e precisione, e riesce a chiudere il set per 5-2.

Tuttavia, al momento di servire per il set, alcuni errori permettono a Tsitsipas di ottenere due chance di controbreak. Nonostante la pressione, Jannik mantiene la calma e annulla le opportunità avversarie, arrivando al set point e vincendo il secondo set per 6-3, concludendo anche con un’azione di serve and volley.

Jannik ha un’altra chance

Nel terzo set, Jannik parte con grande determinazione, portandosi subito avanti 15-30 grazie a una chiamata contestata dall’arbitro. Tsitsipas concede una palla break con un errore, e Jannik la sfrutta immediatamente con una risposta impeccabile. Ottiene il break e si porta sul 1-0, confermando subito per il 2-0.

Nel quinto game, Jannik mostra la sua abilità con un dropshot perfetto, mentre Tsitsipas appare confuso, commettendo un doppio fallo e concedendo una palla break con un errore di rovescio. Nonostante un ace, Jannik ha un’altra chance, ma un errore dell’arbitro (che non vede il doppio fallo) permette a Tsitsipas di salvarsi e chiudere con un altro ace, rimanendo in partita.

Jannik riceve cure per un problema fisico alla gamba destra, ma torna in campo e si trova subito sotto pressione, concedendo due palle del controbreak. Anche se riesce a segnare tre punti consecutivi, Tsitsipas cancella la palla del 5-3 e ha l’opportunità di rientrare. Il punteggio torna sul 4-4, e tutto è da rifare.

Tsitsipas riesce a tornare in vantaggio per 5-4, mentre Jannik riceve nuovamente cure, mostrando difficoltà a stare in piedi. Alla fine, è Tsitsipas che conquista la vittoria, cercando il suo terzo titolo a Montecarlo.

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Berrettini tris si prende Gstaad: record, ritorno al passato e top 50

Matteo Berrettini piega Halys e si prende Gstaad: un ritorno al passato ed in top 50 per il romano

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Berrettini, Gstaad

Matteo Berrettini piega Questin Halys nella finale svizzera di Gstaad, facendo proprio l’ATP 250. Un 6-3 6-1 senza possibilità di replica in meno di un’ora per il rivale francese. La pioggia del primo set rallenta The Hammer, salvo non cambiare il copione, anzi inacidendo le sorti del transalpino.

Per Berrettini è il nono titolo ATP in carriera, il secondo quest’anno dopo Marrakech, nonché il secondo a Gstaad, dopo che nel 2018 alzò al cielo, proprio in Svizzera, il primo trofeo di carriera. L’azzurro, forte del successo che lo proietta al terzo posto degli italiani più vincenti di sempre, al pari di Fognini e dietro ai soliti Sinner e Panatta, da lunedì riabbraccerà, così, la top 50 del ranking mondiale.

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Super Berrettini a Gstaad, cade anche Tsitsipas: è finale

Matteo Berrettini raggiunge la finale al torneo di Gstaad dopo lo splendido successo su Stefanos Tsitsipas, per provare a centrare il titolo

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Berrettini

Matteo Berrettini sta tornando e lo dimostra la splendida prova al torneo di Gstaad. Il romano, infatti, batte anche Stefanos Tsitsipas nel match valido per la semifinale e raggiunge così l’ultimo atto della competizione, dove si troverà di fronte Halys per provare a centrare un titolo che segnerebbe ancora di più la sua crescita nell’ultimo anno.

Un percorso fin qui perfetto quello di Matteo che non ha ancora lasciato set, superando, in ordine, Cachin, Galan, Auger-Aliassime e, soprattutto, la testa di serie numero uno del torneo Stefanos Tsitsipas per 7-6 7-5, con una grandissima prova al servizio. In finale l’italiano si presenterà da favorito per provare a trovare il successo.

Gstaad, però, è un terreno con cui Berrettini ha già dimostrato di aver un rapporto particolare, visto che proprio in Svizzera aveva centrato il suo primo trofeo nel circuito ATP nel 2018 .

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Cambio generazionale? Ad Alcaraz e Sinner gli Slam, Djokovic rincorre

L’era dei big three è all’ultima chiamata, con la nuova generazione che è finalmente riuscita a invertire le carte in tavola, nelle vesti di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, fresco vincitore di Wimbledon. Novak Djokovic è ora chiamato a rincorrere per frenare il declino di un’era

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Djokovic e Alcaraz

Il cambio generazionale in questo periodo della storia tennistica è tanto atteso quanto temuto. L’era dei big three, infatti, ha lasciato un marchio indelebile nella mente degli appassionati, in un dominio che dava quasi l’illusione di poter essere eterno. Briciole e poco più è ciò che lasciavano a chi non sedeva nell’olimpo di questo sport e non c’era giovane che bussasse alla porta in grado di modificare in maniera duratura la situazione.

Djokovic l’ultimo dei samurai in grado, fino ad ora, di reggere l’avanzata della nuova generazione e se fino allo scorso anno era lui l’uomo da battere, in silenzio le nuove leve sono finalmente riuscite a stravolgere la situazione. Sinner e Alcaraz hanno fatto loro i primi tre Slam della stagione, con lo spagnolo fresco vincitore di Wimbledon.

“So che quest’anno sono i migliori del mondo e so di non essere al loro livello” sono state le parole del serbo, dichiarazioni completamente opposte rispetto a quanto accadeva fino a poco tempo fa. Non per questo, però, parole di resa con Djokovic che non ha mai nascosto la sua volontà di centrare ancora altri record prima di appendere la racchetta al chiodo.

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