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Champions League

Haaland, il fenomeno non basta ma i numeri parlano chiaro

Il dilemma di Haaland: Fenomeno in declino o attaccante di classe mondiale? I dati lo svelano

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Haaland, il fenomeno non basta ma i numeri parlano chiaro

Erling Haaland, una volta considerato un bomber di punta, sembra aver perso il suo tocco nelle sfide cruciali. Contro il Real Madrid, il talentuoso norvegese è rimasto sorprendentemente silenzioso. Questo non è il primo caso in cui si è visto in difficoltà in una partita di importanza capitale, alimentando così il dibattito su se sia veramente il miglior attaccante del mondo.

Haaland, solito a dominare il campo con la sua capacità di segnare gol, è sembrato un’ombra di sé stesso contro il Real Madrid. Sebbene abbia mostrato un momento di brillantezza con un colpo di testa che ha colpito la traversa, per il resto della partita il 23enne è stato virtualmente assente. La difesa di Ancelotti, guidata da giocatori come Rüdiger e Nacho, lo ha tenuto a bada, costringendolo a ritirarsi quando la partita si faceva dura, prima dell’inizio dei tempi supplementari, a causa di un problema fisico.

Questa prestazione deludente, combinata con l’eliminazione del suo team, ha portato Haaland a essere nuovamente sotto i riflettori della critica.

La domanda rimane: è davvero il miglior attaccante del mondo, o è semplicemente un grande finalizzatore che si perde nelle partite decisive?

Numeri aldilà delle critiche

Nonostante le critiche, le statistiche dimostrano che Haaland rimane il capocannoniere della Premier League con 20 gol in 26 partite e ha segnato 6 gol in 8 partite di Champions League.

Questi numeri sarebbero impressionanti per la maggior parte dei giocatori, ma sembrano insufficienti per un calciatore che ha impostato uno standard così elevato già dalla sua prima stagione in Inghilterra l’anno scorso.

Pep Guardiola ha difeso Haaland in passato, sottolineando che segnare solo uno o due gol a partita è stato considerato normale per lui, ma ora le aspettative sembrano essere cresciute a livelli quasi irraggiungibili.

Tuttavia, le statistiche evidenziano anche un calo nelle sue prestazioni recenti: nelle ultime 9 partite dal 10 marzo in poi, inclusi gli incontri con la Nazionale norvegese, Haaland ha segnato solo due gol, di cui uno su rigore. Inoltre, nel 2024 con il Manchester City, in 17 partite ha realizzato solamente 12 gol, di cui ben 5 in una singola partita di FA Cup contro il Luton a fine febbraio.

Questi dati mettono in luce una fase di rendimento inferiore per Haaland rispetto alle sue prestazioni passate, alimentando ulteriormente il dibattito sulle sue reali capacità e sulle aspettative che gravano su di lui.

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Champions League

Re Carlo fa 7: Il Real Madrid vince la Champions League

Il Real Madrid vince la sua 15° Champions League a Wembley, grazie ai gol di Carvajal e Vinicius. Il Borussia Dortmund capitola sotto i colpi di Re Carlo Ancelotti, alla sua 7° vittoria in carriera

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Vinicius, Real

Doveva essere una serata di festa e lo è stata, con tanto di spettacolo sugli spalti da parte dei tifosi del Borussia Dortmund. Ma nelle finali di Champions League, alla fine, a sorridere è sempre il Real Madrid. A Wembley i mostri sacri guidati da Carlo Ancelotti hanno sollevato al cielo la quindicesima coppa dalle grandi orecchie della loro storia, con tanto di record personale per Re Carlo che in carriera sale così a 7 vittorie nella competizione.

Un copione già scritto

L’ultimo atto di questa edizione ricalca alla perfezione le più grandi vittorie della storia recente del Real Madrid: prima parte di gara sofferta, errori sotto porta da parte del Borussia Dortmund, occasioni potenziali sfumate per un dettaglio.

Ma è proprio l’impercettibile a fare la differenza, come la testa del non altissimo Carvajal che sblocca la partita e avvia se stesso – insieme a Nacho, Kroos e Modric – verso la sesta Champions League personale in carriera.

A chiuderla è l’uomo delle finali madridiste, quel Vinicius che aveva deciso già la 14° coppa contro il Liverpool e si prende la responsabilità di convertire in rete l’assist di Bellingham. Il resto, come sempre, è storia: sia l’addio di Reus dal Dortmund che quello di Kroos alla Camiseta Blanca fanno da dolce epilogo all’ennesimo copione già scritto. La squadra di Ancelotti è legata a doppio filo alla storia della Champions e la notte di Wembley non ha fatto altro che dimostrarlo ancora.

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Champions League

Capolavoro Dortmund, PSG out: stasera Real-Bayern

Il Borussia Dortmund vola a Wembley: battuto il PSG 1-0 anche al ritorno, ora si attende l’altra semifinale tra Real Madrid e Bayern

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È giusto parlare ancora di sorpresa? Mentre ci si interroga, il Borussia Dortmund strappa il biglietto per la finale di Champions League a Wembley. Un traguardo del tutto inatteso che fa il paio con l’amarezza degli sconfitti: il PSG, infatti, non riesce a ribaltare lo 0-1 dell’andata subendo in casa lo stesso risultato.

Merito della capocciata di Hummels, MVP assoluto, ma anche di sfortuna ed imprecisione con 6 legni colpiti da Mbappe e compagni tra andata e ritorno. Nell’anno dell’addio al Muro Giallo, Marco Reus avrà così l’occasione di sollevare la Champions League al cielo per la prima volta, avversari permettendo.

Il quadro si completerà questa sera, con Bayern e Real Madrid che ripartiranno dal risultato di 2-2 dell’andata. Appuntamento al Bernabeu per decidere se ci aspetta il secondo derby tedesco dopo quello del 2013 o l’inedito atto ultimo tra il Dortmund e la squadra più titolata di tutte.

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Champions League

PSG, errori e sfortuna: il Dortmund ringrazia Fullkrug

Terminato il primo round delle semifinali di Champions League, non senza sorprese. Il Borussia Dortmund batte il PSG, con Fullkrug protagonista e la difesa transalpina densa di imprecisioni

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Fullkrug, Borussia Dortmund

I pronostici sono fatti per essere sovvertiti e l’esempio per eccellenza nel mondo del calcio proviene spesso dalle notti di Champions League.

All’indomani del frizzante ed imprevedibile Bayern Monaco-Real Madrid, il PSG ha fatto visita al Borussia Dortmund nella gara di sicuro dal divario più ampio sulla carta tra le due. Ebbene, tale spaccatura si è progressivamente assottigliata sotto i colpi di un BVB battagliero ed ordinato, a fronte di disattenzioni ed errori che costano carissimo a Mbappe e compagni.

Il gol di Fullkrug, decisivo per l’1-0 finale, è tutto un programma visto il lancio preciso di Schlotterbeck agevolato dallo svarione della linea difensiva di Luis Enrique. Che ora dovrà inseguire tra una settimana al Parco dei Principi, magari chiamando a sé anche quella fortuna mancata nella ripresa quando Mbappe e Hakimi hanno colpito due pali clamorosi nella stessa azione. Un punto da cui ripartire, Dortmund permettendo.

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