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Barcellona, troppo Ruud per Arnaldi: così Tsitsipas cerca il bis

Arnaldi si inchina ad un Ruud troppo superiore: Tsitsipas a Barcellona cerca il bis e attende in finale proprio il norvegese, tra rematch e finestra sul Roland Garros

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Matteo Arnaldi

A due passi dall’obiettivo si interrompe l’avventura di Matteo Arnaldi a Barcellona. Il tennista azzurro si piega al favorito Casper Ruud in poco più di un’ora e mezza. Il risultato della sfida è un 2-0 (6-4 6-3) che non ammette repliche, come da pronostico contro uno specialista della terra rossa, capace di raggiungere le ultime due finali al Roland Garros. Al tennista nostrano non riesce così il bis della vittoria, sulla stessa superficie, ottenuta proprio contro il norvegese ormai un anno fa a Madrid.

Barcellona, Tsitsipas chiama Ruud

Se Casper Ruud coglie l’accesso alla semifinale, con annessa rivincita, senza particolari patemi, lo stesso non può dire Stefanos Tsitsipas. Il greco è infatti costretto al tie break del terzo set da un arcigno Diaz Acosta, in grado di sottrargli il primo parziale in 6-4. Per i due big rimasti nel tabellone, dunque, è nei fatti chiamata mediaticamente facile attenderli alla resa dei conti nell’ultimo atto a Barcellona.

Tsitsipas mette nel mirino il bis sul rosso dopo la vittoria a Montecarlo, Ruud cerca lo slancio definitivo in vista del colpo grosso al Roland Garros, oltre alla rivincita dopo il 1000 della settimana passata, a suggellare un ottimo periodo di forma che, dopo tanta attesa, potrebbe condurlo a sfatare il tabù delle sole vittorie nei 250.

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Berrettini tris si prende Gstaad: record, ritorno al passato e top 50

Matteo Berrettini piega Halys e si prende Gstaad: un ritorno al passato ed in top 50 per il romano

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Berrettini, Gstaad

Matteo Berrettini piega Questin Halys nella finale svizzera di Gstaad, facendo proprio l’ATP 250. Un 6-3 6-1 senza possibilità di replica in meno di un’ora per il rivale francese. La pioggia del primo set rallenta The Hammer, salvo non cambiare il copione, anzi inacidendo le sorti del transalpino.

Per Berrettini è il nono titolo ATP in carriera, il secondo quest’anno dopo Marrakech, nonché il secondo a Gstaad, dopo che nel 2018 alzò al cielo, proprio in Svizzera, il primo trofeo di carriera. L’azzurro, forte del successo che lo proietta al terzo posto degli italiani più vincenti di sempre, al pari di Fognini e dietro ai soliti Sinner e Panatta, da lunedì riabbraccerà, così, la top 50 del ranking mondiale.

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Super Berrettini a Gstaad, cade anche Tsitsipas: è finale

Matteo Berrettini raggiunge la finale al torneo di Gstaad dopo lo splendido successo su Stefanos Tsitsipas, per provare a centrare il titolo

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Berrettini

Matteo Berrettini sta tornando e lo dimostra la splendida prova al torneo di Gstaad. Il romano, infatti, batte anche Stefanos Tsitsipas nel match valido per la semifinale e raggiunge così l’ultimo atto della competizione, dove si troverà di fronte Halys per provare a centrare un titolo che segnerebbe ancora di più la sua crescita nell’ultimo anno.

Un percorso fin qui perfetto quello di Matteo che non ha ancora lasciato set, superando, in ordine, Cachin, Galan, Auger-Aliassime e, soprattutto, la testa di serie numero uno del torneo Stefanos Tsitsipas per 7-6 7-5, con una grandissima prova al servizio. In finale l’italiano si presenterà da favorito per provare a trovare il successo.

Gstaad, però, è un terreno con cui Berrettini ha già dimostrato di aver un rapporto particolare, visto che proprio in Svizzera aveva centrato il suo primo trofeo nel circuito ATP nel 2018 .

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Cambio generazionale? Ad Alcaraz e Sinner gli Slam, Djokovic rincorre

L’era dei big three è all’ultima chiamata, con la nuova generazione che è finalmente riuscita a invertire le carte in tavola, nelle vesti di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, fresco vincitore di Wimbledon. Novak Djokovic è ora chiamato a rincorrere per frenare il declino di un’era

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Djokovic e Alcaraz

Il cambio generazionale in questo periodo della storia tennistica è tanto atteso quanto temuto. L’era dei big three, infatti, ha lasciato un marchio indelebile nella mente degli appassionati, in un dominio che dava quasi l’illusione di poter essere eterno. Briciole e poco più è ciò che lasciavano a chi non sedeva nell’olimpo di questo sport e non c’era giovane che bussasse alla porta in grado di modificare in maniera duratura la situazione.

Djokovic l’ultimo dei samurai in grado, fino ad ora, di reggere l’avanzata della nuova generazione e se fino allo scorso anno era lui l’uomo da battere, in silenzio le nuove leve sono finalmente riuscite a stravolgere la situazione. Sinner e Alcaraz hanno fatto loro i primi tre Slam della stagione, con lo spagnolo fresco vincitore di Wimbledon.

“So che quest’anno sono i migliori del mondo e so di non essere al loro livello” sono state le parole del serbo, dichiarazioni completamente opposte rispetto a quanto accadeva fino a poco tempo fa. Non per questo, però, parole di resa con Djokovic che non ha mai nascosto la sua volontà di centrare ancora altri record prima di appendere la racchetta al chiodo.

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