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MotoGP

Aleix scippa la pole a Bagnaia, beffa Binder 3° Fernandez: brilla Acosta e cade Martin, 14° Marquez

Aleix Espargaro strappa la pole a Bagnaia sul finale nel weekend della ‘sua’ Barcellona: 3° Raul Fernandez che beffa Binder vedendosi riconcesso il giro cancellato, cade Jorge Martin mentre è soltanto 14° Marc Marquez

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Aleix Espargaro

Aleix Espargaro si prende la pole nel weekend di Barcellona, pista di casa, lo stesso nel quale annuncia il ritiro. Bagnaia beffato sul finale, dunque, chiude alle spalle dello spagnolo, precedendo Raul Fernandez. Il portoghese aveva visto il proprio giro cancellato durante le qualifiche, con Brad Binder inizialmente 3° ed al parco chiuso. Al termine del turno, invece, il portacolori del team Trackhouse vede il proprio tempo ripristinato, strappando così la prima prima fila in carriera proprio alla KTM.

Francesco Bagnaia, Ducati

Non solo Bagnaia: l’Italia brilla in Spagna

Ottimo 5° posto per Pedro Acosta a Barcellona, forte anche di un passo gara che fa già tremare la prima fila. Segue un ottimo Di Giannantonio, passato dal Q1, davanti ad Jorge Martin, caduto nel secondo tentativo.

Brilla Alex Rins, vera e propria boccata d’ossigeno per la Yamaha, davanti a Jack Miller. Soltanto 10° Franco Morbidelli, caduto assieme a Martin ed in ottima forma sino a quel punto. Dietro il portacolori Pramac Enea Bastianini, con l’ultimo giro (da 8° tempo) cancellato sul finale.

Tanto attesi, quanto deludenti sin qui, Maverick Vinales, ed i fratelli Marquez, con Marc 14°. Soltanto 16° Bezzecchi, davanti ad un arrancante Quartararo, ancora ultimo Luca Marini.

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MotoGP, Aprilia TrackHouse scuote il mercato: Arbolino e Miller osservati speciali

Torna protagonista il mercato piloti in MotoGP con Aprilia TrackHouse a trarne le fila: Tony Arbolino e Jack Miller osservati speciali del nuovo domino

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Tony Arbolino

Pausa estiva per la MotoGP, non per il mercato piloti. Sciolto il nodo Ducati al Mugello, e conseguente domino di selle, è ora tempo di definizione per le ultime moto rimaste disponibili sulla griglia del 2025. A riaccendere gli animi, in questo senso, ci ha pensato Davide Brivio per conto del team TrackHouse di Aprilia.

È ufficiale, infatti, il prolungamento di Raul Fernandez con il secondo team della casa di Noale sino al 2026. Sullo spagnolo il peso di investimento e investitura, quella delle alte schiere dell’universo Aprilia, Massimo Rivola su tutti, il quale non si esime da lodi nei suoi riguardi. Dopo una prima fase di 2024 di iniziali passi avanti, il numero 25 è ora chiamato a spingersi ad altri livelli per confermare in pista di meritare l’RS-GP 2025.

Discorso ben diverso, invece, per il compagno di box di Raul, vale a dire Miguel Oliveira. Gli anni da canterano per conto di Noale sembrano essere giunti al termine in quanto, riporta Sky Sport, sarebbe ormai ad un passo la firma per accasarsi nel team Prima Pramac, fresco di accordo pluriennale con Yamaha.

Lo stesso team di Paolo Campinoti, peraltro, dovrà riempire anche il secondo slot al fianco di, eventualmente, Oliveira. L’ipotesi di un pilota italiano aleggia nella mente dell’ex Ducati, ma, con uno schieramento MotoGP definito per quelli che sono i suoi interpreti di maggior rilievo, non resterebbe che pescare dalla Moto2. Ecco che, così, salirebbero prepotentemente le quotazioni di Tony Arbolino, protagonista di una stagione in chiaroscuro, complice il complesso adattamento alle Pirelli. Le principali insidie in questo senso, per il 14 di Marc VDS, sarebbero rappresentate da Joe Roberts, Sergio Garcia ed Alonso Lopez.

Riavvolgendos il nastro, infine, TrackHouse resterebbe in cerca del nuovo compagno da affiancare a Raul Fernandez. Complice il grande numero di rinnovi già ufficializzati dalle altre case, Aprilia potrebbe volgere lo sguardo verso Jack Miller, prontamente defenestrato da KTM in favore delle occasioni Bastianini e Vinales.

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MotoGP

‘L’eletto’ è il nuovo SachsenKing

Detronizzato Marquez re di Germania, il pretendente al trono Martin chiude nella ghiaia: Bagnaia, ‘l’eletto’, è il nuovo SachsenKing. C’è ancora vita nella classi inferiori, la Federazione batta un colpo

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'L'eletto' è il nuovo SachsenKing

Il re, il principe e ‘l’eletto’. I tre in vetta al mondiale a contendersi la presa di Germania, gli ultimi due chiamati a detronizzare Marquez nel proprio regno. Marc si complica la conferma al trono già al sabato, un passo alla volta: prima l’highside, poi l’impeding dal passato. Martin coglie le grazie del reame, poi getta corona, vittoria e vetta del mondiale nella ghiaia. ‘L’eletto’ Bagnaia vince ancora, fa 4 su 4, 6 su 9, spodesta il padrone di casa undisputed e si fregia del titolo di nuovo SachsenKing.

Le gare nella gara. Di menti forti e arcigne resistenze al tempo davanti, maschia e senza sconti inseguendo. Jorge Martin è, per distacco, il più veloce del weekend; Bagnaia, per distacco, il più forte del mondiale, ad oggi. Una differenza tanto sottile quanto pesante, e nella classifica mondiale e nella bacheca. Pecco è passaggio obbligato ad ogni gara: prima la sfida al campione del mondo, poi il traguardo, eventualmente. Il delta tra il potenziale ed il risultato della concorrenza, oggi, è proprio lui.

La morte, le tasse, Bagnaia. Martin ha dovuto farci i conti, salati, costantemente nelle ultime 4 gare. In Catalunya non bastano pole, curva 5, maledizioni o gap; al Mugello il passo non è sufficiente, c’è chi sbriciola il cronometro sull’incudine; ad Assen si rispetta la ‘proprietà privata Bagnaia‘, si impara l’arte dell’accontentarsi e pensare al mondiale; al Sachsenring, in ultima istanza, si cede alla sfida ravvicinata di nervi, scoperti ed infiammati per lo spagnolo.

Differenze. Bagnaia trova continuamente nuovi modi di gustarsi le vittorie, Martin di cedere ed annotare gli errori: è il tempo di imparare. Come Keanu Reeves con la bandiera a scacchi, Pecco è ‘l’eletto’ per spodestare Marquez dal trono di Germania e divenire nuovo SachsenKing. Schiva i proiettili, di pressione, infilate e fuga del rivale; sceglie la pillola rosso Ducati, prende iniziativa nel braccio di ferro finale e vince da campione. Superato Stoner nell’albo d’oro, Martin nel mondiale, la sfida è una volta ancora contro sé stesso.

Frattura e costato dolorante lo frenano, il profumo di casa lo spinge. Marc Marquez inanella l’ennesimo capolavoro di carriera e si regala una rimonta storica. Il podio con il fratello è il premio dovuto per un weekend sul rollercoaster. Poco da aggiungere, l’iberico sgombra il campo dalle parole e lascia spazio ai fatti. Inappellabile.

Ruggisce l’Italia ai piedi del podio. Sono i consueti tuoni di rimonta di Enea Bastianini, sono i lampi di rinascita di Franco Morbidelli. Una Bestia affamata di vittoria si ferma all’antipasto dei sorpassi, il sabato mattina gli pregiudica, una volta ancora, la portata principale. Il miglioramento in qualifica è uno snodo obbligato di carriera, pena il patimento della fame ancora a lungo. Franky, all’opposto, vede eclissarsi il proprio brillare delle battute iniziali con il passare delle tornate. Pregusta il sapore del podio, il profumo lontano della vittoria: consolazione tutt’altro che magra lo spettacolo delle lotte senza sconti con Marquez e Bastianini, il 5° posto è una prima finestra sul 2020.

Weekend di festa per Quartararo che, in un presente di tempesta, scorge una luce dal futuro tra le nubi tecniche: lotta con la M1 e la costringe alla zona punti, poi l’arrivo di Pramac. Gloria massima in casa Honda: Marini, complice la pesante penalità inferta a Bradl, raccoglie il primo punto in stagione. Non solo, Mir riesce nell’impresa di riconsegnare al box HRC la moto integra. Stop the count.

Risucchiati dall’arrivo della mareggiata Pirelli, lasciati al mare aperto in stagione, Vietti ed Arbolino, scorte le coste della Germania, riesumano la dotazione d’emergenza. Tony e Celestino, razzi di segnalazione al Sachsenring. La foga del ritorno li costringe a chiudere sulle tele, ma c’è ancora vita in Moto2. Fari puntati su Lunetta: il talento non manca, le nozioni sul notorio bluff da qualifica e fine gara Moto3 ancora sì. L’attesa aumenta il desiderio di tornare a scorgere l’Italia in Moto3: il 58 arriverà, non resta che attendere cenni di vita dalla Federazione, non pervenuta, per un movimento che non può più nascondersi dietro ai successi della classe regina. Futuro in bilico.

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Sachsenring, Martin regalo a Bagnaia: Marquez 2°, Bastianini precede Morbidelli

Jorge Martin domina al Sachsenring, poi regala vittoria e vetta mondiale a Bagnaia: 2° Marc Marquez, Bastianini ai piedi del podio con Morbidelli

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Sachsenring, Martin-Bagnaia

Bagnaia vince al Sachsenring con doppio regalo di Jorge Martin: lo spagnolo cade a 2 giri dalla fine, concedendo successo e leadership nel mondiale al rivale. Marc Marquez è protagonista di un’eccezionale rimonta che lo porta sino al 2° posto davanti al fratello Alex. Ai piedi del podio Bastianini, anch’esso rimontante ma rallentato dalla lotta con un ottimo Franco Morbidelli, 5°.

Seguono Oliveira ed Acosta, prima di accennati lampi di debole ritorno di Bezzecchi. Binder precede Raul Fernandez, con le due TrackHouse che, come nella Sprint, sprecano le ottime qualifiche. Fa quel che può Quartararo, 11°, così come Vinales, rientrato ultimo dopo un lungo al settimo giro.

Bagnaia-Martin, Sachsenring
Bagnaia-Martin, Sachsenring

Sachsenring, Bagnaia nuovo leader del mondiale

Chiudono in zona punti anche Miller, Augusto Fernandez e Nakagami. Il feeling dell’Aprilia si sgretola con il progredire del weekend, lasciando il palco all’assedio delle Ducati: 5 nei primi 5, con la possibilità di aggiungere un’unità senza la caduta di Jorge Martin.

A suggellare il dominio di Borgo Panigale c’è la quarta vittoria consecutiva di Francesco Bagnaia, magistrale nella gestione della gara. Regge l’urto, anche mentalmente, nelle difficoltà delle prime fasi di gara; si rimette in coda a Martin ed erode progressivamente il vantaggio del rivale. Lo strappo finale costringe lo spagnolo ad una forzatura eccessiva, abbastanza da trarlo in errore e prendersi la vittoria: Pecco è il nuovo (vecchio) leader del mondiale, con 10 punti di vantaggio.

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